sabato 31 luglio 2010

UNIVERSI PARALLELI: Sete d'energia.

Oggi, nelle cronolinee più lontane della serie FIN, caratterizzate dall’affermazione, come potenza mondiale unica, dei popoli nordici (corrispondenti più o meno alle nostre Scandinavia e Groenlandia, ma con un’isola derivante da una zolla sub-continentale aggiuntiva, abitata da una popolazione di ceppo linguistico asiatico) ci giunge notizia che è stata dismessa l’ultima centrale termoelettrica tradizionale a carbone. Si trovava in Giappone (che in questi Metaversi è un regno a basso sviluppo tecnologico), e verrà trasformata in un museo. Sui quotidiani di quei mondi è dato grande spazio alla vicenda.
Nel nostro Universo, come mostrano i due esempi seguenti, dobbiamo accontentarci di briciole di tecnologia, che in barba ai proibizionisti del traffico intermondiale ci arrivano grazie ad hacker in grado di scaricare qualche manuale tecnico dai siti delle aziende produttrici degli altri mondi. Un tipo di spionaggio industriale quanto mai benvenuto.

Presso Venezia la prima centrale elettrica al mondo alimentata a idrogeno.
L'impianto Enel da 16 megawatt si basa su un ciclo combinato per produrre energia e calore.

FUSINA (Venezia) - La prima centrale elettrica di dimensioni industriali alimentata a idrogeno al mondo è entrata in funzione lunedì 12 luglio a Fusina, in provincia di Venezia. L'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni hanno inaugurato l'impianto. La scelta di Fusina come sede della sperimentazione è dovuta alla presenza della centrale termoelettrica a carbone e del vicino polo petrolchimico di Marghera che ha fornito le materie prime. L'impianto, con una potenza di 16 Mw, si basa su un ciclo combinato in cui un turbogas viene alimentato con idrogeno per produrre energia elettrica e calore. Il turbogas è equipaggiato con un a camera di combustione sviluppata per essere alimentata con idrogeno, senza emissione di CO2 e con bassissime emissioni di ossidi di azoto. L'energia termica liberata dalla combustione viene convertita in energia elettrica nella turbina a gas, sviluppando una potenza di circa 12 Mw, mentre i fumi di scarico sono costruiti esclusivamente da aria calda e vapore acqueo. L'impianto ha richiesto un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro.
IMPIANTO - Il rendimento del ciclo viene aumentato sfruttando il calore presente nei fumi di scarico per produrre vapore ad alta temperatura che, inviato alla centrale a carbone esistente, produce ulteriore energia per una capacità aggiuntiva di circa 4 Mw, con un rendimento elettrico complessivo pari al 41,6%. L' impianto è in grado di produrre 60 milioni di kilowattora all'anno e può soddisfare l'esigenza di 20 mila famiglie, evitando l'emissione di 17 mila tonnellate di anidride carbonica. Dopo un'ampia sperimentazione, concordata con Regione Veneto, Provincia e Comune di Venezia, la centrale è in grado di utilizzare in piena sicurezza 70 mila tonnellate di combustibile derivato dalla raccolta differenziata e dal trattamento dei rifiuti solidi urbani (Cdr). È l'equivalente dei rifiuti prodotti da 300 mila persone: usando al posto del carbone il Cdr per alimentare le caldaie della centrale, ne viene recuperato il contenuto energetico ed evitata la messa in discarica, risparmiando emissioni di CO2 pari a circa 60 mila tonnellate all'anno.
«UNA PERLA» - Si tratta di una «perla ingegneristica unica al mondo. Utilizza idrogeno anche se per il momento questa tecnologia è 5-6 volte più costosa di un impianto normale. Per questo non dobbiamo smettere di investire in Ricerca e sviluppo», ha sottolineato l'ad dell'Enel Fulvio Conti.

Corriere Scienze 12 luglio 2010 (ultima modifica: 15 luglio 2010)

La maxi centrale di Archimede.
Energia dagli specchi ustori. Primo impianto al mondo che funziona anche di notte. Soddisfa 4 mila famiglie.
PRIOLO (Siracusa) — Nasce la «fattoria del sole». A Priolo, nella conca di Augusta, simbolo con Melilli del triangolo industriale siracusano e del polo petrolchimico più grande d'Europa che vede la massima concentrazione di raffinerie, è partita la riscossa verso l'energia del futuro: pulita e rinnovabile. Giovedì 15 luglio è stata inaugurata a Priolo Gargallo la centrale solare termodinamica «Archimede», prima al mondo a utilizzare la tecnologia dei sali fusi integrata con un impianto a ciclo combinato.
INCENTIVI ALLE FONTI RINNOVABILI - Una giornata importante, che coincide anche con l'annuncio che il governo ha ripristinato nella Manovra il sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili, dato dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. A dieci anni dall'intuizione di Carlo Rubbia poi sviluppata dai ricercatori dell'Enea e successivamente industrializzata dall'Enel, prende così corpo un progetto, che nato sulla spinta della crisi energetica degli anni '80 portò alla costruzione di diverse centrali solari, tuttora in funzione nel deserto della California, il cui funzionamento è caratterizzato dall'utilizzo di specchi parabolici lineari per concentrare e riflettere la luce solare su tubi in cui scorre olio minerale (l'olio si riscalda e incanalato in una caldaia dove l'acqua si trasforma in vapore ad alta pressione e aziona le turbine per la produzione di energia elettrica).
LA FATTORIA DEL SOLE - Ma la nuova centrale di Priolo, la «fattoria del sole», per dirla con l'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti, costituisce una novità assoluta a livello mondiale, dal momento che prevede l'uso di sali fusi (ricavati da fertilizzanti) come fluido termovettore, ed è anche la prima al mondo a integrare un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico per la produzione di energia elettrica. Non solo. «Archimede» (il cui nome è anche un omaggio al grande fisico e matematico che oltre 2.200 anni fa con i suoi «specchi ustori» incendiò le navi romane e salvò Siracusa dall'assedio nemico) ha una caratteristica che la rende unica: è in grado di raccogliere e conservare per molte ore, lungo i suoi 5 chilometri e mezzo di tubi speciali che corrono attraverso 30mila metri quadri di specchi collettori parabolici, l'energia termica del sole per poter generare elettricità anche di notte o con il cielo coperto.
«La capacità dell'impianto, costato circa 60 milioni, è di 5 megawatt, considerando un funzionamento di circa 3mila ore all'anno. Un livello in grado di soddisfare il fabbisogno di 4mila famiglie », ha spiegato Conti. Che comunque riconosce «un costo per kilowattora superiore di almeno cinque o sei volte rispetto all'energia prodotta con le fonti fossili convenzionali». «In questo caso, però, con un risparmio di 2.100 tonnellate di petrolio all'anno e riducendo le emissioni di anidride carbonica per circa 3.250 tonnellate». Insomma, come dice Conti: «Un altro passo per il raggiungimento di un sogno: avere energia abbondante a basso costo e soprattutto sostenibile ».
Gabriele Dossena.

Corriere Scienze 15 luglio 2010 (ultima modifica: 20 luglio 2010)

venerdì 30 luglio 2010

Battlestar Galactica: The Exhibition.

Per i fortunati che avessero modo di recarvisi, prenderà il via a ottobre una eccezionale mostra presso il Museo di Seattle, dedicata a quella che ormai ha conquistato il suo posto nella storia del genere come la miglior serie di fantascienza di tutti i tempi.
Ecco l’annuncio tradotto dalla homepage del Museo.

"L’Experience Music ProjectScience Fiction Museum (EMPSFM) è orgoglioso di annunciare la prossima mostra dal titolo Battlestar Galactica: The Exhibition. Organizzata in partnership con la Universal Cable Productions e Syfy, la mostrà offrirà al pubblico tre sensazionali navi spaziali di scena a grandezza reale, costumi, filmati inediti, musica ed altri elementi del set della serie originale e delle successive. La mostra su Battlestar Galactica inizierà il 23 ottobre 2010 e sarà visitabile fino al 4 marzo 2012 presso l’EMPSFM di Seattle.
Battlestar Galactica è un dramma epico di dimensioni immani. Le ultime vestigia dell’umanità in fuga dall’orda dei Siloni cibernetici, attraverso lo spazio infinito, alla ricerca del mitico pianeta Terra. L’ambientazione di Battlestar Galactica si colloca fra navi spaziali e un nemico non umano, ma in ultima analisi si tratta di una sofisticata rappresentazione di un tentativo di preservare la propria umanità seppure in circostanze estreme. La serie indaga con il filtro della fantascienza le domande più complesse che si incontrano nel corso della vita.
Il comunicato stampa originale è qui."

Aggiungerei un celebratico* So say we all…


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* neologismo personale che continua a piacermi.

martedì 27 luglio 2010

«Possibile viaggiare nel tempo»

La chiave nella fisica quantistica. Possibili applicazioni per i computer del futuro.
Si avvicina il sogno più antico. «Possibile viaggiare nel tempo»
Una nuova teoria prevede il «teletrasporto» all’indietro di particelle alla condizione originaria

di Giovanni Caprara, Corriere della Sera Scienze, 25 luglio 2010 (ultima modifica: 26 luglio 2010)


MILANO — I viaggi nel tempo colpiscono di nuovo la mente degli scienziati che cercano, soprattutto attraverso la nuova fisica, di trovare risposte; almeno teoriche si intende. A intrigarli di più, per certi aspetti, sembrano essere i balzi del passato, forse sedotti da Mark Twain che aveva voluto compiere un viaggio nel Medioevo con il suo Un americano alla corte di re Artù. Per i ricercatori, in tal caso comunque, non si tratta di un vuoto, seppur affascinante, esercizio di fantasia. Seth Lloyd del Mit di Boston alla guida di un gruppo internazionale di studiosi che include pure due italiani (Lorenzo Maccone e Vittorio Giovannetti), ha dimostrato con una sofisticata ma corretta spiegazione come in effetti una viaggio a ritroso nel tempo sarebbe affrontabile.
Rispetto a molti altri tentativi teorici sin qui compiuti, Lloyd aggiunge maggior credibilità perché fa ricorso a un «effetto» prima ignorato. Vediamo come. Egli parte dal teletrasporto, ben noto ai più grazie a Star Trek dove le persone sono trasferite da un luogo all’altro istantaneamente (in laboratorio, comunque, qualche fotone è già stato teletrasportato) e dalla meccanica quantistica. Ma il trucco sta nel far intervenire l'«effetto di postselezione» che, semplificando, è un modo diverso di giocare le carte a disposizione. Grazie ad esso solo le particelle che sono state teletrasportate potrebbero essere riportate indietro nella condizione originaria, facendo così compiere un viaggio a ritroso pure nel tempo.
Il ricorso allo strano «effetto» permette agli scienziati alcuni vantaggi come far entrare in scena la gravità senza però incorrere nei problemi posti dai viaggi temporali ipotizzati finora legati alla teoria della relatività. In tal caso si richiedeva una ben più ardua deformazione sia dello spazio che del tempo. In secondo luogo aggira un paradosso molto famoso noto come il «paradosso del nonno», in cui si immagina di tornare nel passato e di uccidere il nonno e ciò, appunto, è paradossale perché impedirebbe la nascita dell'assassino.
Ma il nuovo tentativo teorico finalizzato ad immaginare una macchina del tempo nasconde, in realtà, un valore aggiunto forse ancora più affascinante e che rappresenta la grande sfida che da decenni, almeno dall’epoca di Einstein, tortura i fisici. È il sogno di unire insieme la meccanica quantistica e le leggi della relatività per arrivare all'ambitissima «teoria del tutto», vale a dire ad un'unica, semplice, legge universale che unifica tutte le altre semplificando la descrizione del mondo.
Oltre all'eccitante frontiera della conoscenza c'è inoltre un intento più concreto. L'effetto di post-selezione impiegato dal professor Lloyd è alla base delle ricerche sul computer quantistico di cui si incominciano a intravedere all'orizzonte alcune possibilità e che quando si materializzerà sconvolgerà di nuovo la nostra vita. Simile prospettiva informatica, ovviamente, non era stata considerata nella Macchina del tempo che H.G. Wells scriveva nel 1885 per farci viaggiare nel futuro portandoci sino all'anno 802.701. Ma paradossalmente, se l'«effetto post-selezione» del professor Lloyd funzionasse davvero aprirebbe entrambe le porte, quelle del passato e del futuro. Ce n'è abbastanza, intanto, per far correre la fantasia.

(Ringraziamo Luana Ciffolilli per la segnalazione di questo articolo)

sabato 24 luglio 2010

New York: tratta in arresto la principessa Leila.

Gli attori di Improv Everywhere colpiscono ancora: stavolta hanno interpretato la famosa scena dell'arresto della Principessa Leila in Star Wars in un vagone della metropolitana di New York.
Divertiti gli altri passeggeri, soprattutto quando a bordo è salito un Darth Vader forse un po’ troppo iracondo, ma efficace. Prestate anche attenzione alla rivista che la Principessa legge prima di incorrere nello spiacevole episodio.
Non pensate anche voi che lo sguardo dei due bimbi che si affacciano dal vagone alla fine della scena sia bellissimo?
La Forza sia grande in voi, e un grazie a Barbara Sbrocca per la segnalazione.

domenica 18 luglio 2010

UNIVERSI PARALLELI: Solar Impulse.

Con questo post, nel Blog delle "Notizie" inauguriamo oggi la rubrica dedicata alle tecnologie che, accidentalmente cadute per contingenza spazio-temporale nella cronolinea in cui viviamo, nella quale sono rimaste relegate al livello di ricerca teorica o sperimentazione di nicchia, hanno trovato degna applicazione di massa in altri universi, talora (ma non sempre, in effetti) più fortunati del nostro. Cominciamo dunque dai velivoli a propulsione solare, che hanno ricevuto il pittoresco epiteto di "impulso solare".
Nei Metaversi da NNL08769 a NAA 22309 (ovvero un’intera fascia di U.P. contigui secondo la classificazione Troccoli-Bertrand, n.d.r.) il volo solare supersonico di linea collega stabilmente New London (corrispondente a Parigi) a Orange Dam (corrispondente a New York, ma un po’ più ad ovest) in tre ore scarse. Chi vi scrive sta seriamente meditando di trasferirsi in quella zona intermondiale, escludendo un paio di mondi a rischio di terza guerra mondiale superiore al nostro.
Da noi (Metaverso USA000019) la situazione è invece quella descritta qui di seguito.


(da Repubblica online 8 luglio 2010)

GINEVRA - Il velivolo a propulsione solare elvetico Solar Impulse Hb-Sia è atterrato stamattina (8 luglio, n.d.r.) a Payerne, nella Svizzera occidentale, dopo un volo di circa 26 ore, ricorrendo esclusivamente all'energia del sole. L'aereo sperimentale, decollato ieri mattina (7 luglio, n.d.r.) alle 06:51 sempre dall'aerodromo di Payerne, è atterrato questa mattina alle 09:00, dopo essere riuscito a volare tutta la notte grazie all'energia accumulata durante il giorno.
"Per la prima volta un aereo solare è stato in grado di volare un giorno e una notte senza interruzione nè carburante - ha commentato l'ideatore del progetto, Bertrand Piccard - Oggi Solar Impulse ha dimostrato che la sfida è possible". Piccard è già entrato nella storia dell'aeronautica per essere stato il primo a compiere il giro del mondo senza scalo a bordo di un pallone aerostatico.
"E' stato un volo meraviglioso, meglio del previsto", ha aggiunto il direttore di volo Claude Nicollier. Il pilota Andre Borschberg, costretto a rimanere sveglio tutta la notte in assenza del pilota automatico, dopo oltre 22 ore in volo è "in ottima forma sia fisica che psicologica".
Il prototipo, che ha le ali coperte da 12mila celle fotovoltaiche, capaci di alimentare quattro motori elettrici, è decollato ieri mattina. Ieri sera gli organizzatori avevano deciso di proseguire il volo per tutta la notte, visto che le batterie erano abbastanza cariche da durare fino alla mattina.
Solar-impulse Hb-Sia, che aveva compiuto il suo primo storico volo il 7 aprile e ha quindi alle spalle diverse missioni sperimentali, ha superato gli 8.500 metri di altitudine e ha raggiunto gli 8.700 metri ieri pomeriggio per poi scendere a 1.500 metri nella notte e continuare a volare grazie all'energia accumulata durante il giorno.
Obiettivo finale del Progetto Solar-Impulse è di compiere il giro del mondo a tappe, con un nuovo aereo. Il Solar Impulse Hb-Sia ha un'apertura alare paragonabile a quella di un Airbus A-340(63,4 metri) ed il peso di un'automobile (1.600 kg).

domenica 11 luglio 2010

Dracula: voivoda e vampiro.

Una mostra a Bucarest per ristabilire la verità storica sul personaggio
"È stata tutta una leggenda per presentare l’Europa orientale come una terra di primitivi"
di Valeria Fraschetti
(articolo tratto da Repubblica del 10.7.10)

Basta con falsi miti e leggende esageratamente truculente: per la Romania è arrivata l´ora di raccontare la verità storica sulla vita del principe valacco Vlad III, che nel 1897 ispirò allo scrittore Bram Stoker il personaggio di «Dracula». L´operazione di demistificazione ha preso ufficialmente il via ieri al Museo nazionale dell´arte di Bucarest, con l´inaugurazione della mostra di libri, manoscritti e ritratti intitolata «Dracula - voivoda e vampiro».
L´iniziativa, ha spiegato la curatrice Margot Rauch, è basata su «ricerche storiche che mostrano che le leggende sul Vlad Dracula erano tese a presentare l´Europa orientale come una terra di primitivi». Beninteso: non è che i visitatori troveranno testimonianze sulla vita di un santo. Vlad III non fu certo uomo magnanimo, bensì un autoritario governatore del Quattrocento che lottò strenuamente contro l´avanzata ottomana, famoso per non avere alcuna pena per i nemici. Non a caso, in onore della sua preferita tecnica di punizione, era più comunemente noto come Vlad Tepes, «L´Impalatore». E, difatti, tra le opere che per la prima volta da ieri sono esposte a Bucarest, c´è anche un´incisione che lo ritrae mentre consuma la sua colazione di fronte a un gruppo di prigionieri impalati, accanto a svariate teste sgozzate.
Ma gli organizzatori sostengono che Vlad III, che ereditò il titolo di Dracula dal padre, membro dell´Ordine dei Dragoni (drakul, in romeno), era «senza dubbio crudele, ma non meno di altri principi». Solo che lui fu «vittima della propaganda maligna dei suoi pari occidentali, specie gli ungheresi». Soprattutto, a peggiorare l´immagine del principe della Valacchia ha contribuito Bram Stoker: è unicamente al romanziere, dicono a Bucarest, che il principe deve la sua reputazione di vampiro.
A dispetto di questa convinzione, però, una parte importante della mostra è consacrata proprio al vampirismo, di cui si ritiene che diversi casi avvennero nel diciottesimo secolo in Europa sud-orientale. Fino al 10 ottobre saranno così esposti anche trattati sul fenomeno del vampirismo, dissertazioni sulla «masticazione della morte» e sull´attività (o l´ozio?) dei vampiri durante il giorno, risalenti al 1730-35.
La mostra tenterà anche di demistificare Dracula, ma di certo è in buona parte grazie alle vampiresche leggende sull´«Impalatore» se il 5,6 per cento del Prodotto interno lordo romeno è rappresentato dal turismo. Senza le fantasie di Stoker, la cittadina di Bran, nel cui castello è ambientato il romanzo, oggi sarebbe un sonnolente paesino e non un vivace centro turistico che pullula di negozietti di souvenir e libri che raccontano le atrocità di un governante che, in realtà, da lì forse mai neanche passò.

sabato 10 luglio 2010

UFO costringe alla chiusura un aeroporto cinese

Un oggetto volante non identificato ha bloccato il traffico aereo nella parte orientale della Cina. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina.
(da Il Corriere della Sera e Leggo)

Secondo le informazioni, l'oggetto non identificato è stato avvistato intorno alle 9 di mercoledì sera ora locale nei cieli di Hangzhou, capitale della provincia orientale cinese dello Zhejiang. L'Ufo è stato poi visto anche a Ningbo e a Wuxi, due città della stessa provincia, obbligando alla chiusura momentanea dell'aeroporto di Hangzhou. Nessun commento ufficiale dalle autorità aeroportuali sull'origine del velivolo. L'aeroporto della capitale dello Zhejiang è stato poi riaperto successivamente e i voli ripresi. L'autorità cinese ha avviato una inchiesta sull'accaduto.
Il quotidiano China Daily ha scritto che l'inchiesta aperta dalla direzione dell'aeroporto di Hangzhou «non ha ancora dato risultati». Il quotidiano aggiunge però che «fonti che conoscono la vicenda» hanno parlato di un «collegamento con i militari». In una foto scattata da un passeggero e pubblicata oggi da molti giornali e siti web cinese, l'Ufo appare come un grosso aereo bianco e rosso. Un impiegato dell'aeroporto di Hangzhou ha raccontato che quando l'oggetto misterioso è apparso nel cielo, sui radar «non si vedeva niente». Altri passeggeri dei sei voli che sono rimasti bloccati per quattro ore nello scalo hanno sostenuto che si sarebbe potuto trattare di un aereo privato. I velivoli privati sono abbastanza diffusi nella regione di Hangzhou, una delle più ricche della Cina. Un'altra spiegazione è stata data Zhu Dayi, uno scienziato dell'Osservatorio di Shanghai, secondo il quale «l'oggetto» avrebbe potuto essere semplicemente un fascio di luce sotto la linea dell'orizzonte che si è riflesso su un aereo che volava ad alta quota. «Se volava a grande velocità avrebbe potuto essere un aereo militare - ha aggiunto Zhu - ma non possiamo trarre conclusioni, le nostre informazioni sono troppo limitate».
Video: qui.

domenica 4 luglio 2010

L'uomo che inventava il futuro

Elara in collaborazione con l'Associazione Mediterraneo presenta l'evento : L'uomo che inventava il futuro.
Il 10 luglio 2010, presso il Museo di Roma in Trastevere, P.za S.Egidio, Roma: giornata internazionale di studi nel centenario della nascita di John W. Campbell jr.
Organizzazione: ELARA in collaborazione con l'Associazione Mediterraneo
Orario dei lavori:
10.00: apertura; ore 18: Chiusura
19.00: Concerto di Chiusura
Relatori: Ian R. Mac Leod, Ugo Malaguti, Giuseppe Lippi, Alessandro Fambrini, Daniele Vecchi.
Tavola rotonda e dibattito su John Campbell e il cinema.

Programma di massima:
10.00 apertura lavori, presentazione dei temi, saluti delle autorità, presentazione dell'indice dei lavori del congresso con abstract di ogni articolo degli autori non intervenuti.
11.00 Giuseppe Lippi
12.00 Ian R. MacLeod sul tema "English and American SF - Two Lost Empires, One Lost Genre".
13.00 Break.
14.00 Alessandro Fambrini e Daniele Vecchi
15.00 Ugo Malaguti
16.30 Contributi video, tavola rotonda/dibattiti sul cinema tratto da John W. Campbell, incontri con gli ospiti.
18.00 Chiusura dei lavori
19.00 Concerto sul tema "Musica dai confini del suono".
I brani in programma sono "Studio, ancora!" e "Welcome" di Luca Richelli per sintesi elettronica del rumore bianco e "Canti segreti di Saturno" di Armando Corridore per Flauto, Clarinetto basso, radioemissioni celesti e live electronics.

Prezzo di partecipazione per l'intera giornata Eur 85,00 a persona, comprensivi di ingresso, materiali congressuali, catering e concerto. Prenotazioni da effettuare entro il 03 luglio 2010 esclusivamente via PayPal.

Prezzo di partecipazione sostenitori (ovvero chi non può essere presente ma vuole ricevere il materiale relativo al congresso, la brochure, le informazioni e quanto altro) Eur 45,00.

Tutti i partecipanti, sia i presenti a Roma che i sostenitori, avranno diritto al 30% di sconto sul prezzo del volume degli Atti del Congresso (a tiratura limitata) che verrà pubblicato e spedito a settembre (conterrà i testi delle relazioni degli ospiti e di scrittori e critici internazionali del calibro di Paul di Filippo, Ian Watson, John Clute, Jeff e Ann VanderMeer, Darrell Schweitzer ,Graham Sleight e altri che hanno dato la loro adesione alla giornata campbelliana).